I miracoli di Gesù

(133)

Il miracolo sul vento a Nobe (489.6 - 489.7)

E' infatti un vero turbine quello che si avventa da nord sul paese. Rami che schiantano, tegoli che volano, qualche muretto insicuro delle terrazze sui tetti che cade con fragore. Il noce e il melo si torcono come se volessero svellersi dal suolo.
Entrano in casa e i quattro apostoli guardano stupiti il volto ancor umido di lacrime dei due discepoli, in contrasto col sorriso che pure è sul loro viso. Ma non dicono niente.
"Qualche sciagura si prepara" dice il vecchio Giovanni.
"Sì. Quelli che sono ancora sotto le capanne non so come faranno..." dice Pietro.
Il vento è tale che le fiammelle di un lume a tre becchi, acceso per illuminare la stanza chiusa, vacillano nonostante le porte sbarrate.
Al frastuono del vento che cresce sempre più e percuote la casa con terriccio e detriti, tanto che sembra che cada della grandine sottile, si mescolano urli di donne, sempre più vicini. Sono spose spaventate, madri in angoscia: "I nostri mariti! I figli nostri! Sono per via. Abbiamo paura. E' crollato un muro della casa abbandonata... Signore! Gesù! Pietà!"
Gesù sorge in piedi, apre a stento la porta che il vento comprime con tutta la sua violenza. Delle donne, curve per resistere al vento - una vera tromba d'aria sotto un cielo pauroso - gemono tendendo le braccia.
"Entrate. Non temete!" dice Gesù. E guarda il cielo e le piante prossime ad essere schiantate.
"Rientra, Gesù! Vedi come si schiantano i rami e cadono embrici? Non è prudente rimanere fuori" grida Giuda d'Alfeo.
"Poveri ulivi! Questa è grandine. Dove cade hanno finito di cogliere" sentenzia Pietro.
Gesù non rientra. Esce anzi del tutto, fra il turbine che gli torce la veste e solleva i capelli. Apre le braccia, prega, e poi ordina: "Basta! Lo voglio!" e rientra in casa.
Il vento ha un ultimo muggito e poi cade di colpo. E' impressionante il silenzio che si fa dopo tanto fragore. E' tale che dalle case sporgono visi stupiti. Restano i segni dell'aeromoto: foglie, rami spezzati, brandelli di tende. Ma tutto è quieto. Il firmamento risponde alla terra non più sconvolta con un alleggerirsi di nubi che da nere si fanno chiare, si spargono senza far danno, ma lasciano cadere una spruzzata di pioggia che finisce di purificare l'aria intorbidata da tanta polvere.
"Ma che è stato?"
"Così è finito?"
"Pareva la fine e ora si fa sereno?"
Voci che interrogano da casa a casa.
Le donne che erano corse da Gesù corrono fuori. "Il Signore! Il Signore è con noi! Ha fatto il miracolo! Ha fermato il vento! Ha rotto le nubi! Osanna! Osanna! Lode al Figlio di Davide. Pace! Benedizione! Cristo è con noi! Con noi è il Benedetto! Il Santo! Il Santo! Il Santo! Il Messia è con noi! Alleluia!"